Sono il primo a dire che la qualità degli infissi è un punto di partenza fondamentale, chiunque esalterà la propria e devo dire che ormai è un tratto comune di tutti i serramenti: il fatto è che la qualità conta davvero poco quando la posa in opera non viene eseguita nel modo corretto.
È chiaro che non puoi diventare un esperto di installazione di infissi per valutare e nemmeno puoi appoggiarti alla normativa perché punta ad approfondire solo gli aspetti organizzativi e di responsabilità degli addetti ai lavori ma non chiarisce il “come”.
“E allora sono fregato?”
No, chiedi che prodotti useranno e fatti mostrare un campione: lo puoi capire subito, riesci ad avvertire immediatamente se quella soluzione è sigillante e ti farà risparmiare parecchi soldi, se chi te la propone è un esperto e sa come risolvere i tuoi problemi.
“Ma esiste un metodo migliore?”
Altra domanda, altro No.
In verità se l’intervento avviene su una nuova costruzione o dentro un contesto di altri lavori di ristrutturazione, la soluzione migliore è procedere con la muratura di un controtelaio (mi raccomando in legno! Non usare materiali conduttori, quali alluminio o metallo), che creerà un alloggio ideale dove verrà installata la finestra (per un ulteriore miglioramento ho un segreto anche per la soglia).
Se l’abitazione non è nuova e non vuoi nessun disagio in casa (polvere, riverniciature, macerie…), ci sono alcune alternative che il buon esperto saprà darti: personalmente ne conosco 5/6 tutte ottime, la più utilizzata e comprovata è quella di optare per un telaio (chiamato restauro) che fascia completamente il vecchio legno (mantenendo così un ottimo stacco termico) e coibentando gli spazi con schiuma poliuretanica flessibile, sigillando i due telai con nastro auto espandente ed infine rifinire tutto con sigillante polymer.